Il Presidente interprovinciale Alessandro Ferri: “Il prezzo viene deciso a monte, noi additati ingiustamente”Pistoia e Prato, gennaio 2023. “Non abbiamo margini di manovra sul prezzo del carburante erogato nei nostri impianti e, al contempo, negli ultimi anni ci siamo trovati a dover fronteggiare crescenti costi di gestione a causa delle carenze statali: per questo, additarci oggi come speculatori è scorretto e offensivo”. Non usa mezzi termini Alessandro Ferri, Presidente del Sindacato provinciale dei Gestori di impianti stradali di carburanti Figisc – Confcommercio Pistoia e Prato.
“Chi lancia queste accuse – prosegue – forse dovrebbe guardarsi in casa. È infondata la tesi secondo la quale saremmo noi gestori a manipolare il prezzo: si determina tutto a monte, da parte delle compagnie petrolifere, alle quali siamo legati contrattualmente. Il nostro margine è uno storno tra i 3 ed i 4 centesimi al litro ed i costi lievitano costantemente, a causa della crisi energetica e non soltanto. I colleghi che, ad esempio, possiedono un autolavaggio nel proprio impianto hanno visto quadruplicarsi le bollette”.
Un quadro, quello tratteggiato da Ferri, che si intride di ulteriori elementi problematici: “Oggi il rifornimento ad un’azienda, che paga con carta di credito, ci costa 1 centesimo al litro. Il margine che tratteniamo sui pagamenti Pos è estremamente risicato e anche la fatturazione elettronica, presentata come panacea, si è tradotta in un aggravio di tempi e di costi: inevitabile quando i documenti elettronici diventano centinaia ogni mese”.
Per questo, sostiene Ferri, se speculazione c’è stata è senz’altro necessario cercarla altrove: “Spiegateci – conclude – come potremmo cercare di avvantaggiarci da questa situazione. Abbiamo le mani legate e spese crescenti. La narrazione di questi giorni è quanto di più fuorviante e offensivo”.
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