Il panorama del lavoro sta attraversando una trasformazione radicale, dove la flessibilità non è più un’opzione ma una necessità strategica. A confermarlo Carola Adami, fondatrice di Adami & Associati, società internazionale di head hunting specializzata nella selezione di profili executive e nello sviluppo di carriera con sede a Milano – pubblicato da Assiali.it aziende on line
Milano, 12 febbraio 2025 – “Nella nostra attività quotidiana osserviamo come le aziende stiano sempre più orientandosi verso modelli organizzativi che integrano professionisti freelance e contractor nei loro team. Non si tratta più solo di una soluzione temporanea, ma di un ripensamento strutturale dei modelli organizzativi”, conferma Carola Adami.
La trasformazione investe immancabilmente anche i ruoli executive
“I manager di oggi devono sviluppare competenze specifiche per gestire team sempre più diversificati e dinamici. La capacità di coordinare gruppi composti sia da professionisti permanenti che flessibili è diventata una competenza chiave”, spiega l’head hunter.
“La vera sfida per le aziende,” prosegue Adami, “è riuscire a mantenere una cultura aziendale coesa in un contesto sempre più fluido. Le organizzazioni devono sviluppare strategie specifiche per l’integrazione efficace dei lavoratori flessibili, garantendo engagement e continuità operativa.”
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Nel suo ruolo di osservatrice privilegiata del mercato del lavoro, Adami evidenzia alcune criticità: “Molte aziende stanno affrontando sfide nella gestione delle competenze in un contesto di elevata flessibilità. La chiave è sviluppare sistemi di knowledge management efficaci, che permettano di preservare il know-how aziendale anche in presenza di collaborazioni più dinamiche.”
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“Non è solo una questione di costi. La flessibilità permette di accedere a competenze specializzate che sarebbe impossibile mantenere internamente in modo permanente. È un vantaggio strategico che sempre più organizzazioni stanno imparando a valorizzare”, precisa Adami.
Il tema della retention assume poi nuove sfumature in questo contesto.
“Le aziende devono ripensare completamente le loro strategie di fidelizzazione,” afferma Adami. “Non si tratta più di trattenere le persone a tempo indeterminato, ma di costruire relazioni di lungo periodo anche con professionisti che collaborano in modo flessibile.”
“La trasformazione in atto richiede un ripensamento profondo dei modelli organizzativi tradizionali. Le aziende che sapranno abbracciare questa evoluzione, creando ambienti di lavoro davvero inclusivi per tutte le tipologie di collaborazione, saranno quelle che emergeranno come leader nei rispettivi settori”, conclude Carola Adami.