Lavoro in presenza smart e remote working- Ricerca Ricoh: quali modelli organizzativi per i prossimi mesi?

Secondo i manager europei il Remote Working non compromette la produttività, ma occorre prestare attenzione a coinvolgimento e creatività. A dirlo è un nuovo studio Ricoh che mette in evidenza come il lavoro da remoto stia lasciando spazio a nuovi paradigmi

Le aziende stanno definendo le modalità lavorative per i prossimi mesi e molte sembrano propense, se le restrizioni dovute al Coronavirus lo consentiranno, a promuovere il lavoro in presenza. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da Opinion Matters per conto di Ricoh coinvolgendo 1.500 decision makers di tutta Europa. La decisione di tornare, almeno in parte, all’ufficio tradizionale non è legata alla mancanza di una produttività adeguata quando si lavora da remoto; infatti, solo il 19% dei manager europei (una percentuale che scende al 17% nel campione italiano) afferma che i livelli di efficienza siano diminuiti da quando è stato introdotto il Remote Working. Inoltre, il 57% del panel europeo (60% di quello italiano) ritiene che investire in tecnologie per il lavoro flessibile sia indispensabile per attirare e mantenere i talenti. Il 54% dei manager europei (un dato che sale al 63% nel nostro Paese) afferma poi che modalità di lavoro ibrido ottimizzerebbero i risultati e il tempo dei lavoratori.  Ambienti ibridi per la creatività Come mai i manager incoraggiano allora il ritorno in ufficio? Il 33% del campione italiano (media europea: 25%) teme che nel lungo periodo il lavoro da remoto possa avere un impatto negativo sulla creatività e sull’innovazione. Inoltre, il 30% degli intervistati a livello europeo (28% in Italia) teme che esso possa danneggiare il morale e il benessere dei dipendenti a causa di un crescente senso di isolamento. Il 25% del campione italiano, dato in linea con quello europeo, afferma infine che il Remote Working potrebbe avere conseguenze negative sulla cultura aziendale e sul senso di appartenenza.  David Mills, CEO di Ricoh Europe, commenta: “L’ufficio fisico continuerà ad esistere in quanto luogo ideale per l’innovazione e per lo sviluppo delle relazioni con i colleghi. Non bisogna però dimenticare che la riduzione dei tempi per gli spostamenti e la possibilità di godere di flessibilità e di maggiore fiducia da parte del proprio manager sono fattori fondamentali affinché le persone siano autonome e motivate. Per questo le imprese dovrebbero realizzare ambienti di lavoro ibridi in grado di rispondere alle molteplici esigenze e di consentire alle persone di lavorare ovunque si trovino”.  Nicola Downing, COO di Ricoh Europe, aggiunge: “Ci sono alcune attività per le quali essere tutti presenti nella stessa stanza rappresenta senza dubbio un vantaggio. È però opportuno tenere sempre presente i bisogni delle persone. Questo significa mettere a loro disposizione tecnologie che favoriscono collaborazione, produttività e partecipazione, indipendentemente dal luogo da cui si sceglie di svolgere il proprio lavoro”.  

Ricoh

Ricoh trasforma gli spazi di lavoro mediante tecnologie digitali e servizi innovativi che consentono alle persone di lavorare in modo più smart, ovunque si trovino.

Grazie a competenze e capacità organizzative maturate in oltre 85 anni di storia, Ricoh si pone come un’azienda leader in ambiti strategici quali i servizi digitali, la gestione delle informazioni e le soluzioni di stampa, supportando le imprese nella trasformazione digitale e nel miglioramento delle performance di business.

Con sede principale a Tokyo, il Gruppo Ricoh è presente in tutto il mondo con prodotti e servizi che aiutano le aziende di oltre 200 Paesi a lavorare in modo più efficiente e produttivo. Nell’anno fiscale conclusosi a marzo 2021 ha realizzato un fatturato complessivo di 1.682 miliardi di yen (circa 15,1 miliardi di dollari).

Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.ricoh.it

comunicato stampa