Quando “Stefanino” stava per nascere, a Pistoia, il 16 gennaio 1964, Cesarina si rivolse al marito, Valerio Carobbi, infermiere dell’ospedale, per assicurarsi di avere con sé il suo rossetto preferito. “Voglio essere bella per mio figlio, voglio che veda bella la sua mamma”
Fino all’ultimo giorno, Egle Cesarina Innocenti, per tutti “la Cesarina” – venuta a mancare il primo ottobre, in ospedale a Pistoia, ha cercato sempre di essere bella per i suoi figli. Alessandro, il primogenito. E Stefano, Stefanino, Carobbi, dal campino di Pistoia alla Fiorentina, campione giovanissimo e serio. “Il vecchio giovane”, lo chiamava Vicini quando lo convocò nella sua nazionale Under 21, mentre gli occhi di mamma Cesarina scintillavano di orgoglio, sempre silenzioso, perché l’orgoglio è sempre un peccato, ma solo se si vanta ad alta voce.
Questo è stata Cesarina Innocenti, insieme a Valerio Carobbi, per Stefano e Alessandro: il punto fermo, la casa alla quale tornare sempre. La mamma alla quale dedicare il primo gol, la prima vittoria importante per Stefano, il primo traguardo raggiunto per Alessandro.
E lei sempre lì, con i capelli apposto, anche quando c’era da cucinare. Il grembiule, la messa in piega e gli orecchi spalancati per ascoltare, comprendere, magari rimproverare con affetto.
“Studia Stefano, prima viene la scuola e poi il pallone”. Sempre d’accordo con questo con Valerio. Una mamma antica e anche moderna, perché i ragazzi devono essere lasciati liberi di seguire le proprie inclinazioni. Anche se le proprie inclinazioni li portano lontani da casa. Firenze, per tanti anni: la Fiorentina, nel caso di Stefano, anche da capitano. La Fiorentina di Antognoni, Baggio. E poi, anche il Milan della Champions League.
Mica facile seguire sempre le scelte dei figli. Il difficile è stato accettarle, anche senza condividerle, a volte. Ma questo fanno le mamme. La Cesarina, poi. Che quando vedeva Stefanino si illuminava.
Bastavano anche pochi minuti, poche ore a settimana. Tanto quando ci si vuole bene, il discorso si riprende in un attimo. A volte non c’è neppure bisogno di parlarsi. Soprattutto se non stai bene. Se sei in un letto di ospedale, i polmoni non ti funzionano più tanto bene. Ma il cuore sì. E ancora ha tutto lo spazio del mondo: per Stefano e Alessandro. Per tutti i nipoti, Francesca, Niccolò, Elena. E anche per i bisnipoti. Poi, però, il cammino si fa più faticoso. E ci si ferma.
Il capolinea di Cesarina è stato il primo ottobre. L’8 avrebbe compiuto novanta anni.
La redazione del blog Magazine si unisce al dolore della Famiglia, amici e conoscenti della signora Cesarina.
Si ringrazia Simona Peselli per il comunicato
Photo credito to Stafano Carobbi